Il secondo posto di Leclerc rianima la scuderia di Maranello. Con i nuovi controlli sulle ali anteriori delle vetture, si spera di riuscire a colmare il gap con Norris e Piastri. Ma il Montemelò potrebbe essere decisivo per le future strategie della Ferrari

Tutta la grinta di Charles Leclerc non è bastata per ripetere il trionfo di un anno fa a Montecarlo. Il pilota della Ferrari sapeva che sarebbe stato quasi impossibile scalzare Lando Norris dalla prima posizione. Perciò era tanto deluso dopo aver perso la pole in qualifica per un decimo di secondo. Fra le stradine del Principato non c’è verso di superare, succedeva così già ai tempi del mitico duello del 1992 fra Ayrton Senna e Nigel Mansell, figurarsi adesso che le monoposto sono diventate molto più lunghe e ingombranti. È il prezzo da pagare per una gara dal fascino irresistibile e allo stesso tempo anacronistica. Ma il secondo posto della rossa, alle spalle della rivale McLaren, è stato comunque un segnale importante dopo un avvio di stagione da dimenticare. L’entusiasmo generato dall’arrivo del sette volte iridato Lewis Hamilton prometteva tutt’altro. Invece, a un terzo del campionato, il Cavallino è fermo a zero vittorie e due soli podi. L’anno scorso, il primo acuto della Ferrari arrivò proprio con il successo di Leclerc nella gara di casa, che spezzò un tabù personale. Poi la Scuderia di Maranello arrivò a giocarsi il titolo Costruttori fino all’ultima curva dell’ultima gara. Questa volta la rimonta sembra più difficile, considerando il distacco di 177 punti dalla vetta dopo otto gran premi, però la prossima sfida in programma domenica in Spagna potrebbe cambiare le carte in tavola.

la nuova regola
—Al Montmelò sarà infatti introdotta la nuova direttiva tecnica della Fia, che impone controlli più restrittivi sulle ali anteriori delle vetture: un cambiamento in corsa che potrebbe influire in negativo o in positivo sulle prestazioni di alcune squadre. La speranza della Ferrari e delle altre inseguitrici - Red Bull e Mercedes - è che la McLaren perda il vantaggio attuale, avvicinando ulteriormente i valori al vertice. Il team principal Frederic Vasseur non ha nascosto la sua fiducia nel fatto che le nuove regole possano cambiare le gerarchie in campo. La McLaren, che ha lavorato più e meglio della concorrenza sull’utilizzo dei materiali flessibili, si vedrà... tarpare le ali. L’onda lunga delle polemiche esplose un anno fa a Baku, quando l’ala posteriore della McLaren si piegava in rettilineo facendo aumentare la velocità come un Drs, alla fine ha sortito effetto. Fornendo il pretesto per un correttivo a favore dello show. Tuttavia non va sottovalutata la capacità di reazione del team guidato da Andrea Stella, anche perché la Federazione ha dato a tutti la possibilità di organizzarsi per tempo, annunciando la svolta con largo anticipo. L’esito del Gp di Spagna potrebbe essere in ogni caso determinante per le strategie della Ferrari. Se gli scenari cambieranno, riaprendo la lotta per il Mondiale, avrà senso che il Cavallino continui a spingere sullo sviluppo di questa vettura. In caso contrario, la Ferrari farebbe meglio a dirottare in fretta tutti i suoi sforzi sulla macchina del 2026, per non rischiare di essere in ritardo all’inizio del nuovo ciclo regolamentare. Vasseur è davanti a un crocevia.
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