Nuova posizione in risposta: così Sinner fa paura anche sul rosso

Giocare sulla terra come sul cemento. Il livello offerto da Jannik Sinner in questo Roland Garros ricorda quello del numero uno del mondo sulla superfice da lui più amata, dove ha vinto gli ultimi due slam consecutivi, Us Open e Australian Open. È stato certamente questo uno degli obiettivi che il numero uno al mondo ha messo al centro del programma di lavoro nei tre mesi di stop concordati dalla Wada. E i risultati si sono visti bene a Parigi. La risposta, innanzitutto: il colpo in cui Sinner è il migliore al mondo è cambiata rispetto al passato anche abbastanza recente. Il numero uno del mondo ha una posizione più avanzata in campo, cosa inusuale sul rosso, dove solitamente si tende a giocare più indietro rispetto alle altre superfici, quasi sui “teloni”, per rispondere con più “calma” e iniziare così lo scambio. Non solo. Jannik ha anche una posizione più obliqua, con il piede sinistro più in avanti rispetto a come eravamo abituati a vederlo. Il risultato? Sinner ha un timing così preciso sulla palla che sembra cogliere totalmente di sorpresa gli avversari, non abituati a una ribattuta del genere sulla terra, dove solitamente le partite sono fatte di scambi infiniti e di rotazioni completamente diverse. Un anticipo di questo genere nel modo di colpire toglie il respiro a chi sta dalla parte opposta della rete, che ha un tempo di reazione minimo per poter imbastire una difesa. Una cosa assolutamente inusuale sul rosso, che ha le sue regole, diverse da quelle del cemento e dell’erba e sovvertite dal ragazzo che domina la classifica da 52 settimane. Con questa nuova posizione e con questa sua attitudine all’aggressività anche sul rosso, Sinner prende subito il controllo dello scambio, gestendolo a piacimento grazie alla straordinaria varietà di colpi di cui dispone: precisi, angolati e potentissimi, con una velocità media di palla superiore alla gran parte degli avversari. In risposta Jannik riesce a togliere il ritmo all’altro, come fa sul cemento, e sulla terra guadagna in poche secondi campo e metri. Un incubo per gli avversari di Sinner, che si trovano così di fronte non solo giocatore che sbaglia poco e ha dei fondamentali incredibili, ma che ti toglie il tempo di ragionare. Per questo, anche su terra, arginare Jannik sta diventando un’impresa per pochissimi. La curiosità è quella di vedere questi nuovi “trucchi” utilizzati anche con Djokovic e Alcaraz a parte. Imparare così bene l’anticipo anche su terra battuta è una cosa che soltanto pochi eletti hanno saputo fare anche in passato. Vengono in mente Novak Djokovic e soprattutto Andre Agassi: il “Kid” e forse non è un caso visto che l’ultimo allenatore dell’otto volte vincitore Slam è stato Darren Cahill, l’attuale tecnico di Sinner. "Stiamo lavorando tanto, prima del torneo abbiamo fatto tante cose specifiche, per migliorarmi con i piedi ed essere più rapido. Mi sono mosso molto bene, i progressi vanno nella direzione giusta", ha detto l’azzurro in questi giorni: "A Parigi ho modificato la posizione per essere più fluido in risposta. A volte funziona bene, a volte un po’ così, stavolta ho risposto molto bene". Ancora una volta, dunque, Sinner e tutto il suo team si confermano incredibilmente efficienti a provare e a trovare delle soluzioni per spingere l’altoatesino sempre più in alto. Una squadra unica al mondo che unita ha un solo obiettivo: dominare il tennis per molto tempo.

Nuova posizione in risposta: così Sinner fa paura anche sul rosso

Già a Parigi l'azzurro sta mostrando una maggiore aggressività nella risposta con una posizione più avanzata in campo per prendere il controllo dello scambio. I risultati si vedono. In attesa dei banchi di prova più ardui: Djokovic... e Alcaraz

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