Santopadre: “Jannik, fai così per battere Alcaraz a Wimbledon”

Carlos festeggia su qualche spiaggia di Ibiza, Jannik si cura le ferite tra le sue montagne. Personalità differenti, stili differenti in campo e fuori, e soprattutto situazioni differenti. Sinner festeggia la settimana numero 53 in testa alla classifica, ed è già sicuro di arrivare almeno a 58, mantenendo il trono al sicuro anche dopo Wimbledon. Sarà lì che si sposterà il terreno di sfida tra i due, sui prati londinesi dove lo spagnolo difende il titolo e l’italiano cercherà di colmare il gap nel numero degli Slam conquistati. Ancora una volta, se tra loro sarà sfida, non potrà essere prima della finale. La preparazione avverrà in modi differenti: Alcaraz è iscritto al Queen’s dove è possibile che non giochi, dedicandosi al riposo e agli allenamenti direttamente sui prati di Church Road. L’azzurro invece ha tutte le intenzioni di giocare Halle, dove difende il titolo e dove potrà prendere dimestichezza con i pericoli dell’erba. Da lì inizierà la riscossa che non potrà prescindere anche da un’attenzione alla parte mentale, attingendo agli esercizi di Formula Medicine, la palestra mentale del dottor Ceccarelli nata per la Formula Uno (di cui Sinner è appassionato e ora anche ambassador) ma utilizzata da sportivi di diversa estrazione. Vincenzo Santopadre, ex tecnico di Matteo Berrettini, finalista a Wimbledon 2021, era nel box del romano quando, nel 2022, riuscì a fermare la rimonta dello spagnolo al super tie break del 5° set all’Australian Open. Rimane l’ultimo ad aver superato Alcaraz al quinto set: “All’epoca Carlos era più giovane e inesperto ma era sempre lo stesso giocatore, con grandi punti e qualche flessione – spiega Santopadre -. Sono flessioni di cui parlano tutti ma perfettamente naturali per chi, come lo spagnolo, ha una gestione rischio elevata. L’imprinting era quello, un po’ più inesperto nel gestire tutte le situazioni del match, ma era comunque un ottimo Alcaraz. Ricordo che al quinto la partita si era complicata. Non fu facile per Matteo arginare i suoi assalti e chiuderla al tie break”. Ma cosa deve fare Jannik Sinner per superare il rivale che lo ha battuto nelle ultime cinque sfide? “La prima cosa che deve fare Jannik è far cicatrizzare al meglio la ferita di questa sconfitta a Parigi – è l’idea di Santopadre -. L’aspetto mentale è molto importante e sono sicuro che il suo team e le persone che gli vogliono bene sapranno prendersi cura di lui e aiutarlo a resettare. L’erba è sicuramente una superficie che gli si confa, ha migliorato il servizio, ha una grande risposta. Nello scambio non ha problemi, gioca forte e profondo e a rete è migliorato. Credo che la sua forza e la sua principale caratteristica, ovvero quella di restare sempre concentrato e mantenere alta l’attenzione, possano fare la differenza”. L’erba può anche esaltare le qualità e l’estro di Carlos. Pochi scambi veloci: “Avendo lo spagnolo vinto due volte Wimbledon è abbastanza chiaro che sui prati si trova a proprio agio. Su questa superficie può dare massimo sfogo al suo istinto, le giocate sono numericamente inferiori e per lui potrebbe essere un bene avendo una gamma di soluzioni enorme al suo arsenale. Sulla terra abbiamo visto: ha tantissime armi ma a volte va un po’ in confusione e sbaglia la carta da giocare. Sull’erba invece devi fare 3 o 4 cose fatte bene e questo dall’altra parte potrebbe anche annoiarlo”. Ci vorrebbe uno zic di Alcaraz in Sinner, secondo il tecnico che ha portato Berrettini a giocarsi la finale all All England Club: “Sulla risposta ha un livello di qualità molto alto e per questo potrebbe permettersi qualche rischio in più, un pizzico più alla Alcaraz per mettere più pressione all’avversario. Io proverei anche questa strada pur facendo attenzione a non snaturare Jannik che è un giocatore fortissimo ed è cresciuto molto sia nel servizio che nel gioco di volo. Inoltre è molto ordinato tatticamente e raramente fa la scelta sbagliata al contrario di Alcaraz, che ha un entusiasmo fanciullesco e rispetto a Sinner, di cui è due anni più giovane, deve ancora imparare a essere più ordinato”. In generale comunque Santopadre vede un grande equilibrio tra i due: “Un match di cinque ore e mezzo di un livello altissimo in cui Sinner è andato a un passo dalla vittoria e su una superficie che non è certo quella ideale per lui. Tra questi fenomeni potrà accadere sempre di tutto. Sul rosso vedrò sempre un passo avanti Carlos, ma le sue altre superfici sono pronto a puntare su Jannik”. Questo articolo è tratto da Smash, newsletter G+ sui segreti del grande tennis a cura di Federica Cocchi, pubblicata ogni martedì. Per iscriversi e per informazioni sulle altre newsletter della Gazzetta, clicca qui

Santopadre: “Jannik, fai così per battere Alcaraz a Wimbledon”

L'ex coach di Berrettini finalista a Londra nel 2021: "Sinner sulla risposta ha un livello di qualità molto alto e potrebbe permettersi qualche rischio in più"

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