Indiana-OKC, le pagelle di gara 4: Caruso 7,5, la partita della vita. Turner disastroso: 4

I Thunder si aggrappano a Shai Gilgeous-Alexander, l’Mvp stagionale, e raddrizzano Gara 4 quando parevano spacciati a Indianapolis contro i Pacers, sotto anche di 10 punti, poi di 7 a fine 3° quarto. Sul successo 111-104 di Oklahoma City, che pareggia così le Finals sul 2-2, c’è la firma di Alex Caruso, spettacolare in uscita dalla panchina ospite. Indy è tradita da Myles Turner, indecente, e da Ben Mathurin che dopo la straordinaria Gara 3 stavolta ne combina di tutti colori. Ottiene il primo tiro libero a suo favore alle Finals con 23” da giocare nel 2° quarto. Siamo alle solite: brillante in transizione, pessimo contro difesa schierata. Le 5 palle perse a fronte di 7 assist sono un macigno sulla sua prestazione. Difende forte su Shai che però gli esonda contro proprio sul più bello. In attacco 10 punti, ma pure 4 palle perse. Nove rimbalzi e tanta difesa, ma in volata si fa fregare dalla foga, pasticcione. E in attacco fa solo il compitino. 10 punti e 4 palle rubate nel primo quarto. Favoloso sino al +10, poi cerca di strafare colpevolmente, forse pensava già all’Mvp. Pecca di ingordigia. Si scansa sistematicamente a rimbalzo. Come al solito. Un lungo soft, un ossimoro. In attacco disastroso. Gioca per i Thunder, sostanzialmente. Otto punti nel primo tempo, poi sbaglia un paio di tiri nel secondo e Carlisle lo toglie e non lo rimette più. Peccato mortale che potrebbe costare il titolo. Disastroso nel finale. Sbaglia tre tiri liberi cruciali e commette due falli assurdi che chiudono la sfida. La favolosa Gara 3 pare preistoria: da 27 a 8 punti. Energia e atletismo. 17 punti tirando 7/12 più 7 rimbalzi. E canestri pesanti per sceneggiatura: due triple di fila per l’80-72, la schiacciata dell’86-76. Non bastano. Non sono le sue Finals. Forse non è il suo livello, perlomeno per ora. Aveva quasi perfezionato il capolavoro. Ma pasticcia con le rotazioni, paga con la partita, e probabilmente la serie, i minuti concessi a Turner e quelli negati a McConnell. I Pacers segnano appena 17 punti nell’ultimo periodo. Segna 15 punti nell’ultimo quarto e salva i Thunder. Gioca da Mvp con la stagione sull’orlo del precipizio. Chiude con 0 assist, ma basta e avanza anche così. Poi dice cose sacrosante: “La differenza l’ha fatta la difesa. Abbiamo giocato con disperazione, dovremo rifarlo anche sul 2-2”. Non esce dai confini dei suoi limiti, fa bene quel che deve fare da giocatore da specialista difensivo che guarda il canestro solo sui raddoppi avversari. Tiene in piedi i suoi nel 1° quarto con 12 punti. Chiude con 27 e ci mette vicino 7 rimbalzi e la solita difesa di qualità. Domina Turner. Non è difficile, ma è eclatante. Ne 4° periodo riporta i suoi -1 segnando 6 punti di fila, senza tremare. 14 punti e 15 rimbalzi: da applausi. Pochino. Troppo poco. Ritrova il quintetto, non l’ispirazione. Male pure dalla panchina. Acerbo come regista e non è un tiratore. Solo Daigneault poteva pensarlo titolare. Straordinario impatto in uscita dalla panchina ospite sin dal 1° quarto, stavolta anche realizzativo. 20 punti e 5 palle recuperate. La partita della vita. Male. Non ci mette mano. Male. Come Wiggins, in meno minuti. Segna un paio di canestri nel primo tempo. Non sfigura. Cambia finalmente quintetto: Hartenstein al posto di Wallace. Shai e il crollo dell’attacco di Indy lo salvano oltre i suoi meriti nonostante il 3/17 da 3 e i soli 11 assist Thunder. Tirare 38 tiri liberi aiuta, specie se ne segni 34.

Indiana-OKC, le pagelle di gara 4: Caruso 7,5, la partita della vita. Turner disastroso: 4

Haliburton a due marce: 7 assist ma anche 5 palle perse. Holmgren domina in area

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