I due piloti della rossa hanno parlato così in vista del GP del Canada: "Alla Ferrari per restare a lungo"

Dopo un GP di Barcellona dal finale thriller, la Formula Uno si sposta in America per il GP del Canada. A Montreal – dove sin dal giovedì si respira un clima ben più mite del rovente caldo spagnolo – riparte così la caccia a Piastri e Norris, protagonisti di una nuova doppietta McLaren al Montmelò. Ci proverà sicuramente Verstappen, il più insidioso per la coppia papaya che però dovrà stare parecchio attento: dopo lo scontro con Russell a Barcellona, un altro punto di penalità significherà per lui squalifica. Velate speranze anche per la Mercedes, che spera di ritrovare la competitività perduta grazie al tipico freddo canadese. E la Ferrari? La rossa proverà a proseguire la buona (e fortunata) striscia di piazzamenti a podio che ha visto Leclerc tra i primi tre sia a Monaco che in Spagna. Ecco, dunque, le parole dei protagonisti nel media day del GP del Canada.

hamilton
—“Un buon weekend? Penso mi farebbe bene, ma non sono certo disperato. Direi che la situazione viene dipinta all’esterno in modo ben più negativo di quanto è in realtà, e per tutti quelli che scrivono su di me… ho appena iniziato, e sono qui per restare a lungo. Nessun dubbio”. Così Lewis Hamilton, protagonista nella conferenza stampa del giovedì: “Adoro lavorare con Vasseur – ha proseguito Lewis –, è il motivo per cui sono qui e vogliamo proseguire insieme. Ha il mio pieno supporto”. Quanto alla SF-25, in Spagna il sette volte campione del mondo ha avuto a che fare “con una delle peggiori macchine di sempre”, complice “un problema che ha influito pesantemente sulla nostra corsa”. Ma l’obiettivo resta lo stesso: “vogliamo tornare a vincere”.
stroll
—La sua assenza in Spagna ha fatto discutere. E così, tra presunti litigi con il team e il forfait spagnolo annunciato via mail, Lance Stroll ha voluto fare chiarezza: “Il polso mi faceva male da tempo. A Imola il dolore è tornato, poi a Monaco e a Barcellona è diventato insopportabile, per cui mi sono dovuto operare”. Insomma, tutto nella norma. “Da atleta cerchi sempre di spingere anche oltre il dolore fisico – ha poi aggiunto Lance – ma in quella situazione trovavo davvero poco sensato rischiare, per cui ho preferito fermarmi per sottopormi ad un’operazione”. Guardando poi al GP di casa, il canadese spera “di ritrovare subito la confidenza nella guida dopo l’assenza. Posso dire di sentirmi decisamente meglio ora e non vedo l’ora di poter correre davanti al mio pubblico di casa”.

antonelli
—Devo ammettere che è stata una tripletta piuttosto complicata per me”. Difficile dare torto ad Andrea Kimi Antonelli, reduce da tre GP in cui il 18esimo posto di Monaco è stato il miglior risultato dopo il doppio ritiro tra Imola e Barcellona. E proprio sulla corsa spagnola, il pilota della Mercedes ha spiegato che al Montmelò “ero entusiasta di aver ritrovato il ritmo dopo due weekend così difficili, anche se mi ci è voluto più del previsto. Poi la macchina ha avuto un problema”. Ma non tutto è perduto. “Voglio tornare a dare il mio pieno supporto alla squadra da questo fine settimana – spiega poi – George sta dando il massimo e intendiamo sviluppare questa vettura al meglio insieme”. Infine, alla domanda su chi, tra i colleghi rookie, lo abbia sorpreso di più, il bolognese non ha dubbi: “Hadjar! Penso che finora abbia performato in modo sorprendente e la sua velocità in qualifica è davvero impressionante. Per cui scelgo lui, sta facendo davvero bene. “Non posso che concordare – replica prontamente Lawson, compagno di squadra del franco-algerino – e pensa che io sono il suo primo sfidante!”.
Verstappen
—Resterà deluso chi si aspettava un Verstappen pentito dopo lo scontro con Russell in Spagna e, soprattutto, con un solo punto ancor disponibile sulla “patente” a separarlo da una squalifica. “Non mi tirerò mai indietro – spiega il campione del mondo – correrò come ho sempre fatto e ho tanta fiducia che sia il modo giusto”. Commentando, poi, la quota undici (punti) raggiunta sulla superlicenza, Max ha ribadito di “non preoccuparsene un granché. La vita è ingiusta, si sa, per cui non ha senso pensarci troppo. Io vengo in circuito per gareggiare, e lo faccio duramente, come penso si debba fare”.
russell
—Non poteva poi mancare il commento di Russell sullo scontro tra la sua Mercedes e la Red Bull di Max Verstappen in Spagna. Curiosamente i due si sono incontrati in aeroporto subito dopo la corsa, come confermato dall’inglese: “Ero onestamente sorpreso che Max si fosse preso la responsabilità di quanto accaduto. Poi ci siamo incontrati in aeroporto, Ma non ne abbiamo parlato. Era con la sua famiglia e c’era anche suo figlio. Penso fosse più impegnato a capire come far passare la carrozzina nello scanner che a quanto successo in pista”. “Da parte mia – conclude Russell – non c’è nulla. Certo, se mi avesse rovinato la gara probabilmente sarei più arrabbiato, ma penso che il suo gesto sia costato più a lui stesso che a me, per cui forse dovrei ringraziarlo”.

leclerc
—“Pressione dall’esterno? Penso che io e Lewis ce ne mettiamo già abbastanza da soli”. La Ferrari sta vivendo un momento delicato, in cui il secondo posto nella classifica costruttori non restituisce il quadro più veritiero di una squadra lontana dalle ambizioni di inizio anno. Lo sa bene Leclerc, che ne giovedì di Montreal ha spiegato come: “nessuno di noi è soddisfatto di come sono andate le cose, ma dobbiamo restare concentrati”. E proprio sulla convivenza con il nuovo compagno di squadra, il monegasco ha confessato di “essere rimasto stupito dalla capacità in frenata di Lewis. Frena più tardi di qualsiasi compagno io abbia avuto. Ma il suo vero segreto è la disciplina, è un vero esempio”. Come l’inglese, anche Leclerc ha poi voluto prendere le difese del team principal Vasseur: “Io, Fred e Lewis condividiamo una visione a lungo termine. Abbiamo un obiettivo comune e vogliamo conquistarlo insieme”. E su un suo futuro lontano da Maranello: “Non so da dove vengano certe voci, non le commento nemmeno. Io amo la Ferrari”.
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