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Crisi dell'auto, la Francia è peggio dell'Italia

Nei primi cinque mesi del 2025 più di 722mila vetture vendute nel nostro Paese contro le poco meno di 673mila transalpine

Luca Palladino
Secondo Federauto, tra marzo e aprile il mercato auto potrebbe perdere fino a 350.000 nuove immatricolazioni

Le vendite di nuove automobili in Italia sono sempre di meno, ma in Francia sta andando anche peggio. Nel nostro Paese, secondo i dati del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nei primi cinque mesi del 2025 la flessione è stata di poco superiore allo 0,5% rispetto allo scorso anno. Crollo che va addirittura oltre al 20% se si va in rapporto ai volumi del 2019. In Francia però la situazione è anche peggiore rispetto a quella italiana. Secondo quanto elaborato dalla Feem (Fondazione Eni Enrico Mattei), sui dati della Pfa (Plateforme automobile francese) e dell'Acea (Associazione dei costruttori automobilistici europei), nel paese transalpino la caduta delle vendite d'auto rispetto al periodo precedente alla pandemia da Covid è addirittura del 28%.

(FILE) A file photo dated 03 November 2015 showing an aerial view of a parking lot filled with new Porsche cars, on the grounds of the Porsche manufacturing plant in Leipzig, Germany. ANSA/JAN WOITAS

differenza di circa 50mila unità

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Sono più di 722mila le automobili vendute in Italia nei primi cinque mesi del 2025 rispetto alle poco meno di 673mila in Francia. "Fatto che porta a un sorpasso storico: da inizio anno, infatti, si sono immatricolate più auto in Italia che in Francia", ha osservato attraverso una nota stampa Antonio Sileo, direttore del programma di ricerca di mobilità sostenibile della Feem. Questa differenza fra i due paesi, che si attesta intorno al 7%, dovrà essere monitorata nei prossimi mesi. Ma come aggiunto dallo stesso Sileo "trova una prima probabile spiegazione nelle stringenti regole francesi che premiano le auto a zero emissioni di CO2, di fatto le elettriche ma non tutte, e penalizzano le altre". Dall'inizio di quest'anno la flessione del totale delle immatricolazioni è dell'8,2%, contando solo le vetture elettriche è invece del 7,1%.

A marzo il mercato auto europeo ha perso 697mila immatricolazioni rispetto al 2019, il 55% in meno

rallenta il rinnovo del parco circolante

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Il bonus-malus écologique, metodo fiscale di lotta contro le emissioni di gas a effetto serra introdotto in Francia nel 2008, si è evoluto negli anni con una riduzione dell'importo dei premi e della platea di auto beneficiarie. Al fine di essere neutrale per le finanze pubbliche e indirizzare l'industria automobilistica, si è verificato un notevole aumento del valore delle sanzioni e del numero di auto colpite. "L'effetto è un'offerta stravolta che pare incontrare sempre meno la domanda, e dunque preferenze e bisogni dei consumatori", ha aggiunto Sileo. Fenomeno da tenere sotto osservazione secondo il direttore del programma di ricerca di mobilità sostenibile della Feem, perché "se si vendono meno auto rallenta il rinnovo del parco circolante, che nel frattempo non va diminuendo, ed è anche più difficile ridurre le emissioni".