Per l’italiano prima sconfitta su 18 match, troppo il divario con il campione del mondo Ibf: "Ha avuto il coraggio di venire qui a combattere nella tana del leone, per questo lo rispetto"

Nessun miracolo per il pugilato italiano sul ring del Gold Coast Convention Center di Broadbeach, in Australia. Claudio “Red Bull” Squeo, 34 anni, subisce come previsto una netta sconfitta per kot al 5° round contro il campione del mondo Ibf dei pesi massimi leggeri Jay Opetaia, 29 anni, che continua il cammino verso l’unificazione dei titoli con “Zurdo” Ramirez, conservando un record immacolato: 28 vittorie (21 ko). Per l’italiano prima sconfitta su 18 match, ma ha provato a cogliere l’occasione della vita. Non c’è riuscito contro un rivale troppo forte, potente, tecnico, dotato di 10 centimetri e 10 chili in più fisicamente. Resta la soddisfazione di aver retto dignitosamente quattro riprese, con accortezza difensiva, prima di crollare.

IL MATCH
—Primo round di studio, combattuto a media distanza. Squeo prova alcuni ganci, ma non raggiunge il rivale, se non al corpo. I diretti sinistri di Opetaia, a parte un paio di casi, non raggiungono il volto. Nel secondo round Squeo continua a non offrire il bersaglio, è molto attendo difensivamente, tiene spesso il centro del ring, in due occasioni riesce ad accorciare finalmente, unica strategia possibile, e mettere i suoi primi colpi. Opetaia scaglia solo un paio di montanti efficaci. Nel terzo Squeo a segno con ganci nella prima parte, nella seconda esce Opetaia che piazza un montante duro. Finora la difesa dell’italiano regge, non è travolto. Il quarto round è il più pesante. Un colpo al costato fa inginocchiare Squeo, l’arbitro gli concede di riprendersi considerandolo sotto la cintura, in realtà è un pugno corretto. Poi un diretto e un gancio lo fanno accusare. Squeo accorcia la distanza, lega, risponde con i ganci larghi, ma la ripresa è nettamente del rivale. Che chiude la partita nel quinto round. Costringe all’angolo l’italiano e lo colpisce con un potente gancio fra mandibola e orecchio. Squeo s’inginocchia, sembra possa rialzarsi e riprendere, lo fa, ma per decidere di lasciare. Sogno finito. Il matador australiano di origini samoane ha infilzato il “Toro Rosso” pugliese.
LE DICHIARAZIONI
—Opetaia nell’intervista del dopo match rendo omaggio a Squeo: "Ha avuto il coraggio di venire qui a combattere nella tana del leone, per questo lo rispetto - ha detto -. Però volevo spazzarlo via in fretta per continuare il cammino verso l’unificazione e l’ho fatto".
IL PRECEDENTE
—L’Italia così continua dopo 9 anni a non aver un campione del mondi professionisti in una delle principali 4 sigle (Wbc, Wba, Ibf, Wbo). L’ultimo resta Giovanni De Carolis (33-11-1), attuale dt delle nazionali azzurre. Nel suo 2016 da favola, in Germania contro rivali tedeschi, il 9 gennaio a Offenburg ha battuto per kot11 Vincent Feigenbutz strappandogli il titolo Wba dei pesi supermedi; il 16 luglio l’ha difeso con un pareggio contro con Tyron Zeuge; il 5 novembre l’ha perso a Potsdam per ko al 12° round sempre con Zeuge. Da allora l’Italia aspetta.
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