Il massimo leggero pugliese, due lauree, imbattuto in 17 incontri, sul ring domenica per il match che vale una vita. "Sono sfavorito. Ma i miracoli a volte accadono"

Trentadue ore di volo per realizzare un sogno: Bari-Istanbul-Kuala Lampur-Sydney-Brisbane. "Prima della guerra in Ucraina ne bastavano venti, ora è così perché hanno chiuso alcune rotte" racconta Claudio Squeo. Squeo è il Rocky Balboa italiano in carne e ossa. Ha 34 anni, è di Molfetta. È il pugile outsider che domenica 8 giugno sul ring del Gold Coast convention center a Broadbeach, in Australia, sfiderà l’idolo di casa Jay Opetaia, campione del mondo imbattuto (27 match) dei massimi leggeri Ibf. L’astro nascente della boxe mondiale, con un percorso costruito per unificare le 4 cinture principali e poi salire nella categoria regina dei massimi, come Oleksandr Usyk. Anche Squeo è imbattuto in 17 incontri, ha due lauree in giurisprudenza e scienze motorie nel cassetto e l’ambizione di conquistare la terza sul ring, diventando campione del mondo contro tutti i pronostici. O perlomeno di provarci fino in fondo.

occasione della vita
—"Nella boxe a differenza di altri sport - dice Squeo - non bisogna dare nulla per scontato. Soprattutto nei pesi massimi dove i pugni fanno male e un colpo può decidere tutto. Sono sfavorito, ma a volte i miracoli accadono. Spero succeda stavolta. Io mi sono preparato benissimo, meglio di quanto mai fatto prima. Non poteva essere altrimenti, è un evento straordinario quello che andrò a vivere. Ho fatto i guanti con Abbes Mouhiidine, due volte argento mondiale dilettanti, alto oltre 1,90 e con le stesse caratteristiche di fisiche (1,88) e tecniche di Opetaia, che sfiderò 'dal basso' del mio 1,78, con il mio pugilato ruvido, aggressivo, asfissiante, cercando di passare sotto i suoi colpi dritti per mettere a segno i miei. La borsa non è stratosferica. Non è da mondiale, ma non ne faccio una questione economica. Io faccio pugilato per affermarmi nella vita. Questa è l’occasione della vita per mostrare il mio valore e soprattutto il mio coraggio".
Questa è l’occasione della vita per mostrare il mio valore e soprattutto il mio coraggio
la chiamata
—Un’occasione capitata come una favola. "Con un messaggio notturno arrivato direttamente dal team Opetaia - racconta il maestro Nicola Loiacono, che lo segue dal primo incontro -. Squeo non ha manager, si gestisce da solo. Sapevamo che qualcosa di interessante sarebbe arrivato, perché nella classifica abbiamo fatto tutti i passi necessari, vincendo le cinture Ibf latina e continentale, scalando fino al 14° posto. Ci aveva invitato per una semifinale il turco-tedesco Huseyn Cincara, numero 1 Ibf. È arrivata a sorpresa la chiamata di Opetaia, che per una difesa può scegliere entro i primi 15. Alcuni classificati meglio prima di noi non l’hanno accettata. Noi l’abbiamo colta al volo".
il vikingo
—La chiamata a sorpresa non ha trovato impreparato Squeo. "Mi alleno sempre, non mi fermo mai nemmeno i giorni di festa, è il mio stile di vita - spiega il peso massimo leggero (limite kg 90,7) -. Sono un tipo crudo, po’ un vikingo (vedi i capelli e barba rossicci, ndr). Corro sotto la neve, con la pioggia, il vento, il freddo. Non come questi delle ultime generazioni che se non hanno il tapis rulant... Quand’ero ragazzo mi alzavo la notte per vedere i match dall’America su Espn boxing. Poi all’alba andavo a correre, la mattina a scuola e il pomeriggio in palestra. Nei giorni in cui è arrivata la chiamata di Opetaia stavo preparando la difesa dell’europeo Ibf, vinto a Roma l’anno scorso contro il finlandese Niklas Rasanen, e l’ho proseguita. Invece di combattere a Bari lo farò in Australia, non potevo perdere l’occasione".
nove anni dopo
—Il pugile pugliese sembra una vittima sacrificale di Opetaia, come l’ultimo avversario neozelandese David Nika, campione continentale Ibf anche lui (dell’Oceania), imbattuto, steso dopo soli 4 round. Sulla carta però ha la chance di riportare in Italia dopo 9 anni un titolo mondiale in una delle 4 principali sigle. L’ultimo a farlo nel 2016 nei supermedi Wba è stato Giovanni De Carolis, attuale dt delle nazionali. Come dice Squeo: "I miracoli talvolta accadono".
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